Nutrivo un profondo senso di colpa verso il sommo poeta russo Aleksandr Sergeevich Pushkin: per mesi ho evitato accuratamente la sua casa-museo, distratta ora dalla casa-museo di Dostojevskij, ora dall'uscita al cinema dell'ultimo Garry Potter. Quanta ingratitudine considerate anche le volte in cui ho rubato questi versi, tacendo a San Pietroburgo che non fossero miei...
Люблю тебя, Петра творенье,
Люблю твой строгий, стройный вид,
Невы державное теченье,
Береговой ее граним...
Ti amo, creatura di Pietro,
Amo il tuo severo, armonioso aspetto,
Della Neva il corso regale,
Delle sue rive il granito...
(Медный всадник - Il cavaliere di bronzo)
Guida, mappa e direzione Dom Musej Pushkina. Non amo la metropolitana e ancora meno amo quella di San Pietroburgo perché, oltre a farmi perdere l'orientamento, non è ben diramata come quella di Mosca. Ho sbirciato quindi tra le mashrutki (vd. post precedente) che mi passavano accanto per capire in che direzione andassero e alla fine ho imboccato A PIEDI la strada suggeritami da Maksim (Gorkij) che di fronte alla stazione della metropolitana Gorkovkaja (sull'isola Petrogradskaja) guardava verso il fiume Neva, facendomi notare che forse forse avrei potuto farcela.
La casa-museo di Pushkin si trova sul lungo-fiume Mojka n. 12, a pochissimi passi dall'Ermitage e dal fiume Neva. All'interno c'è un piccolo giardinetto con diverse panchine poste ad anfiteatro verso la statua del poeta... Superata la sensazione di doversi coprire il capo e raccogliersi in preghiera di fronte all'effigie del poeta, sulla sinistra si trova la cassa.
Se non avete mai restituito alla vostra università la tessera studenti, o se davvero siete studenti, o se avete rubato la tessera a un amico, figlio, passante (è tradizione che dalla cassa non guardino quasi mai al di là del vetro divisorio), mostratela alla cassa e l'ingresso sarà gratuito. Per gli altri costa 150 rubli. Quei 150 rubli andrebbero piuttosto investiti nell'audioguida. Assolutamente.
In quella casa Pushkin più che viverci... ci è morto. Lì ha trascorso solo gli ultimi mesi della propria vita prima di essere ucciso in duello. L'audioguida accompagna il visitatore con un accorato lamento funebre tra le camere dell'appartamento, dal fatidico duello, ai bollettini medici, alla tragica morte.
Nella seconda sala del museo si trova il pezzo in assoluto più interessante dell'intera collezione: la lettera anonima scritta in francese (siamo nel 1800, il francese è ancora la lingua dell'alta società) che definisce Pushkin Gran cavaliere dell'ordine cornuti. Quale uomo del 1800 o del 2000 non si infurierebbe?! Pushkin diede la colpa alle eccessive "attenzioni" che un certo George D'Anthes (ufficiale della cavalleria) aveva riservato alla moglie, così lo sfidò a duello. Chiaro a tutti come andò a finire: fu ucciso nel 1837.
Dopo le sale della moglie, dei bambini e delle cognate nubili finalmente il suo studio con una bellissima libreria in fondo alla sala. E' qui che senza audioguida non si riuscirebbe ad apprezzare la SACRALITÀ del luogo. Sulla destra, il gilet indossato il giorno del duello e in centro la poltrona dove fu adagiato ormai ferito a morte (la scoperta si deve alle goccioline di sangue ritrovate - e poi analizzate - sulla poltrona).
E infine... sfiorando intensissimi livelli di liricità, l'audioguida invita a passare nell'ultima saletta e a sporgersi sulla teca che custodisce una sua ciocca di capelli e una maschera mortuaria.
Una ciocca di capelli...
Come le reliquie dei santi...
Una ciocca di capelli di Aleksandr Sergeevich Pushkin...
La caffetteria in giardino però serve il te a soli 20 rubli.